Dozza

La più antica notizia documentata del nome Dozza data al 1126. Castrum Dutie deriverebbe dal vocabolo latino alto-medioevale doccia, a indicare la presenza nel luogo di un condotto per far confluire l’acqua in una vasca o cisterna a beneficio della popolazione. La stretta simbiosi tra l’imponente rocca e il sottostante insediamento residenziale antico, che segue il tracciato delle mura, comunica quell’armonia tra natura e intervento dell’uomo che si respira solo nei luoghi orgogliosi del proprio passato.

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Le eccellenze di Dozza

L’Albana DOCG

L’Albana è il vitigno con tanti anni di storia che rappresenta la tipicità dell’uva bianca delle colline romagnole, ed in particolare del territorio di Dozza, dove si trovano produzioni vinicole veramente eccellenti. È un vitigno che per le sue potenzialità produttive può assumere diverse identità. La vena eclettica dell’Albana è sottolineata dalle diverse declinazioni: Secco, Amabile, Dolce, Passito, Passito Riserva, Spumante dolce. L’Albana di Romagna è stato il primo vino bianco in Italia ad avere riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), nel 1987.

Il Sangiovese DOCG

Il vitigno Sangiovese è il più coltivato in Italia, le sue origini sono ancora in parte misteriose e discusse; certamente presente con questo nome in Romagna dal XVII secolo, un atto notarile ne attesta fin dal 1672 la coltivazione in territorio romagnolo. Vitigno con uno stretto e variegato legame con il territorio che lo ha fatto diventare la base per il vino Romagna DOC. Il Sangiovese è, infatti, il vitigno più coltivato e simbolo delle colline romagnole. Questa uva si presta a diverse tipologie di vinificazione che possono dare origine a vini che vanno dal rosato a importanti rossi strutturati, anche idonei a lunghi invecchiamenti.

Fantastika

A settembre degli anni pari, si svolge la biennale d’illustrazione, un evento artistico unico sul panorama nazionale. La manifestazione, nata nel 2014, promuove l’arte di genere fantastico, comprese le opere editoriali e cinematografiche dalle quali essa trae ispirazione. L’iniziativa investe l’intero borgo dalla Rocca al Teatro Comunale, al Centro Studi Tolkieniani e alle piazze del paese, con mostre, installazioni, workshop, dibattiti, spettacoli e live performances.

La città del Muro Dipinto

La Biennale del Muro Dipinto, singolare manifestazione settembrina di pittura sui muri nata negli anni Sessanta, ha regalato a Dozza una galleria a cielo aperto, sempre disponibile alla visita, senza orari di apertura o biglietti d’ingresso. La galleria propone, sui muri delle case, affreschi e rilievi a testimonianza permanente degli artisti invitati ogni due anni. Il Muro Dipinto ha materialmente caratterizzato le facciate delle abitazioni del centro storico, le pitture murali sono in stretta simbiosi con la storia, l’atmosfera, i profumi dell’antico borgo e del dolce paesaggio collinare circostante. Sui muri di questo borgo, attorno alle finestre, ai portoni, alle botteghe squillano o s’accordano le tinte dei dipinti. Dozza è diventata un’antologia pittorica, una vera galleria d’arte moderna, a cielo aperto, di singolare interesse, non solo perché copre un arco di tempo semisecolare, ma anche perché i dipinti sono strettamente e intimamente legati al luogo per il quale furono pensati.