Medicina

Comune della Città Metropolitana di Bologna situato nella pianura a est del capoluogo, Medicina deve il suo nome dal sostantivo latino medicina “luogo ove si medica, ci si cura”.
L’antica leggenda fa infatti risalire il nome di Medicina alla miracolosa guarigione dell’Imperatore Federico I di Svevia, detto il Barbarossa. Egli, caduto malato in questi luoghi, guarì grazie ad un brodo nel quale incidentalmente era caduta una serpe. Per riconoscenza l’Imperatore chiamò questa terra “Medicina” e la investì di particolari privilegi, difendendo la sua autonomia di Bologna ed ampliandone il territorio comunale.

Le eccellenze di Medicina

Il Barocco bolognese nelle Chiese del centro storico

Medicina, tra il Sei e il Settecento, gode di un lungo periodo di prosperità amministrativa, economica e culturale che lascia importanti segni nel tessuto urbanistico e nel rinnovamento architettonico. Le chiese del centro storico, piena espressione del Barocco bolognese, definiscono il caratteristico skyline e custodiscono le vicende storiche e artistiche legate ad ordini religiosi e alle Confraternite laiche un tempo ospitate in città.

L’Oasi “Il Quadrone”

L’Oasi di protezione della fauna selvatica “Il Quadrone”, istituita dalla Provincia di Bologna nel 1985, rappresenta un importante luogo di sosta e nidificazione per l’avifauna. L’area è caratterizzata da una zona umida, un bosco igrofilo e un prato umido. Il complesso risulta particolarmente vocato al turismo e all’educazione ambientale. La fattoria didattica e il centro visite attrezzato ospitano per tutto l’anno laboratori indirizzati scolaresche e visite guidate per famiglie e visitatori di ogni età.

Mostra Mercato “I Portici di Medicina”

Nata nel 2004, è il più grande mercato di antiquariato della provincia di Bologna e raccoglie 390 espositori dalle 7 del mattino fino a sera. La fama di questo mercatino è cresciuta sempre più negli anni, tanto da affermarsi come uno dei più importanti d’Italia, richiamando espositori e visitatori da tutto lo Stivale; arredi d’epoca e mobili antichi, quadri, ceramiche, abiti vintage, lampade, libri e strumenti musicali.

Ogni prima domenica del mese (gennaio, luglio e agosto esclusi).

Il Museo Civico e la Pinacoteca A. Borgonzoni

Ospitato nel Palazzo della Comunità, antica residenza dell’amministrazione comunale, il Museo Civico custodisce una ricca sezione archeologica (età del Bronzo, romana e medievale), l’ottocentesca Farmacia dell’Ospedale (completa di scaffali, banconi e vasi originali), il laboratorio del liutaio A. Poggi e la Pinacoteca A. Borgonzoni, costituita da oltre 100 opere pittoriche del noto artista medicinese. Da non perdere, presso la Camera del Lavoro, la sua opera murale “Storia del popolo di Medicina dal 1921 al 1948”, che si estende per 45 metri di lunghezza e 1,70 di altezza.

La cipolla di Medicina

Coltivata a Medicina dagli inizi del Novecento, la Cipolla è diventata negli anni un vero e proprio simbolo del territorio. Rossa, bianca e dorata, differenti varietà per differenti usi in cucina: cruda, al forno, fritta, per marmellate e salse agrodolci. Da umile prodotto della terra a Regina incontrastata della cucina medicinese, ha conquistato anche il piccolo schermo nella cucina di MasterChef Italia, grazie al tributo dello chef stellato Bruno Barbieri, nato proprio a Medicina. Dal 2009 il marchio “Cipolla di Medicina” è registrato alla Camera di Commercio di Bologna e riconducibile al 10% della produzione nazionale. Il secondo fine settimana di luglio, si tiene l’Antica Fiera di Luglio – Medicipolla: protagonisti della manifestazione sono la famosa Cipolla di Medicina e il foraggio medicinese, alla base della filiera del Parmigiano Reggiano. In fiera, anche macchine agricole d’epoca e moderne, mercatini, esposizione di animali e l’occasione di assaggiare il tradizionale friggione, il gelato alla cipolla e la cipolla fritta!

Federico Barbarossa e la leggenda del Brodo di Serpe

La leggenda medicinese più celebre e suggestiva è sicuramente quella legata a Federico I, Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. La tradizione popolare tramandata da secoli narra che l’Imperatore malato giunto al castello di Medicina fu accolto e miracolosamente guarito da un brodo al cui interno era inavvertitamente caduta una serpe. Il Barbarossa ordinò che il luogo della ritrovata salute fosse chiamato Medicina e concesse nuovi confini e numerosi privilegi alla Comunità. Alle radici della leggenda non c’è soltanto la fantasia storico-letteraria ma fatti storici documentati. Infatti nel 1155, durante la sua discesa in Italia, il Barbarossa emanò un diploma imperiale che riconosceva diritti, privilegi, nuovi confini e difese del castello di Medicina e del suo territorio. Per rievocare gli antichi privilegi imperiali, ogni anno nel terzo fine settimana di settembre si svolge “Il Barbarossa” festa medievale che ricrea nel centro storico l’atmosfera dell’antico castello. Per tre giorni le strade del paese sono popolate da centinaia di figuranti in costume, nobili e popolani, duellanti e cantastorie, antichi mestieri e musicanti. Spettacoli di ogni sorta e numerosi punti di ristoro proiettano i visitatori in un’esperienza unica nel suo genere.

La Stazione radioastronomica

“Perchè non costruisci un radiotelescopio?”. Con questa frase il prof. Giampiero Puppi si rivolge a Marcello Ceccarelli. Nasce così a Bologna l’avventura radioastronomica in Italia. Era il Maggio 1959. La Stazione radioastronomica di Medicina, stazione osservativa che ospita uno dei più grandi radiotelescopi di transito esistenti al mondo, è gestita dall’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). La stazione ospita due strumenti (radiotelescopi): la grande Croce del Nord (di proprietà dell’Università di Bologna e resa operativa per la prima volta nel 1967) e una parabola di 32 metri di diametro, inaugurata del 1983. Presso i suoi laboratori, un team di ingegneri e tecnici si occupa della progettazione e dello sviluppo di tutti gli aspetti riguardanti gli strumenti osservativi. Vicino ai radiotelescopi sorge il Centro Visite “M. Ceccarelli”, struttura dedicata alle visite da parte di pubblico e scolaresche per scoprire la radioastronomia, gli strumenti con cui si indaga l’Universo e i progetti di ricerca attivi nel nostro Paese.